EFA studio di architettura

Salsoacropoli

LUOGO
Salsomaggiore Terme, Parma

STATO
Realizzato

CRONOLOGIA
1990-1995

CATEGORIA
Edifici per la collettività, residenziale, spazio pubblico, paesaggio.

Quartiere a destinazione mista a Salsomaggiore Terme.

Sorto all’interno di un’area storicamente vocata a fornace e successivamente abbandonata, l’impianto planimetrico persegue la stessa ricerca di coesione e armonia del paesaggio collinare nel quale si inserisce, rimandando alle figure dell’urbanistica della Grecia Classica.

La piazza rappresenta il cuore urbano dell’intervento, attorno alla quale si attesta il pendio con la grande corte a tre piani, spazio-invito rivolto e aperto verso la città. Le funzioni residenziali, commerciali e terziarie si attestano sulla piazza, eleggendola a luogo di vivibile socializzazione.

La piazza, intitolata a Paolo Borsellino e Paolo Falcone, acquista il suo antico e profondo significato, spazio di relazione in grado di ospitare avvenimenti e manifestazioni a scala urbana. Luogo d’intersezione dei diversi sistemi urbani e nodo primario della forma della città, rappresenta l’unicum emergente dal continuum. Al suo interno, quattro segni posti ad intervalli regolari ne completano il disegno, visualizzando la relazione tra gli elementi verticali, le “torri” e il paesaggio.

Al suo centro si eleva la fontana “quattroelle”, elemento scultoreo tra memoria e simbologia, concepito per commemorare le vittime della mafia. Le quattro “L” di Libertà, modellate in calcestruzzo a vista, risultano lacerate da placche di ferro, icone materiche delle ferite inferte dall’azione malavitosa. All’interno di un dinamico simbolo di sofferenza, si erge dall’acqua purificatrice, intatta e visibile, la croce metallica a rappresentare il sacrificio e l’inscalfibilità dell’anima.

Su un lato lungo la piazza è contenuta da un lungo bastione: su modello delle città di matrice ellenica e in ragione di una accattivante orografia del luogo, lo spazio destinato ai servizi per il pubblico e del commercio è pensato come una lunga passeggiata, organizzata su due livelli, scandita da una sequenza di setti in cemento verniciato, reinterpretazione moderna dell’antico colonnato. La funzione commerciale e la sua estensione longitudinale ha suggerito l’adozione di un sistema costruttivo prefabbricato e modulare. La composizione è alleggerita da una intelaiatura di acciaio verniciato e da reti metalliche che annunciano i percorsi e gli ingressi principali che collegano l’opera alla piazza posta al livello superiore.

Sulla piazza prospettano i principali edifici residenziali, pensati a tipologia a torre, modello di palazzine a destinazione funzionale mista: la composizione si disarticolata in due blocchi affiancati e collegati con passerelle aeree e segni verticali che, spezzando la facciata, alleggeriscono la composizione. Il blocco maschio e quello femmina trovano qui la loro dimensione. Le bucature attraversano il complesso lasciando intravedere ampi squarci di cielo e le colline retrostanti. L’accostamento di mattone faccia a vista e intonaco, materiali fedeli alla tradizione costruttiva e alla vocazione di un’area dimessa che ospitava una fornace, marcato anche dal diverso trattamento delle smussature degli spigoli, scompone ulteriormente il prospetto, alleggerendolo. Gli alloggi, di duplice taglio, godono dei tre affacci privilegiati, instaurando un rapporto dialettico con le terrazze aeree. Al piano terreno, le attività commerciali esaltano il ruolo della piazza.

Verso la collina, si dispiegano i corpi residenziali a tipologia distributiva mista: sei alloggi a schiera, nelle estremità laterali, e quattro in posizione baricentrica, aggregati in linea. L’articolazione ottenuta attraverso la traslazione e l’arretramento scalare dei corpi definisce un andamento semicircolare che idealmente riprende, rivisitandola, la tipologia del crescent della città termale di Bath. La stessa logica è introdotta in alzato, differenziando le quote dei singoli blocchi modulari che formano l’edificio, attraverso un andamento decrescente verso le due ali, modellando il profilo all’andamento collinare del luogo.

CREDITS

PROGETTISTI

Emilio Faroldi
Enrico Mantero
Maria Pilar Vettori

COLLABORATORI

Ugo Iorio
Ferdinando Borgatti