Architetture
al Politecnico di Milano
Università e città
Federico Bucci, Emilio Faroldi
Silvana Editoriale
Cinisello Balsamo 2021
ABSTRACT
La città e l’università sono profondamente cambiate: il progressivo sviluppo fisico-materiale dei contesti antropizzati ha gradualmente raggiunto e definitivamente inglobato le più antiche sedi universitarie, originariamente realizzate all’esterno dei margini urbani. La città, nella sua attuale fase di sviluppo economico, esige l’impatto fisico e culturale dei luoghi della metabolizzazione e trasmissione del sapere quale motore trainante per l’innovazione e il rilancio del tessuto economico-imprenditoriale, fondato sulla sfera connessa al mondo della cultura. L’.università rappresenta l’istituzione dedicata alla formazione e all’istruzione di una società nella sua forma più alta e nobile: parimenti, il rapporto tra università e contesto urbano ha continuamente caratterizzato il dibattito sulle politiche di gestione e sviluppo della città dai tempi della sua istituzione. L’.architettura universitaria identifica la sua ragione negli spazi modellati dalle esigenze di chi vive e cresce negli ambiti del sapere e della formazione: luoghi d’avanguardia e sperimentazione che hanno storicamente avuto la capacità di tradurre le istanze della crescita culturale di una civiltà nella fisicità dello spazio, modellando il contesto accademico e definendo una realtà originale titolare di una peculiare identità, puntualizzata da opere paradigmatiche e rappresentative della propria epoca. Nei recenti anni, il Politecnico di Milano ha incentivato la propria attenzione sui temi della valorizzazione, adeguamento morfologico e funzionale, modernizzazione del patrimonio architettonico alle sedi ove l’ateneo è insediato e radicato. Ciò ha portato l’ateneo a una sostanziale riflessione relativa ai propri spazi e alla loro trasformazione, approfondendo e promuovendo strategie e progetti che pongono al centro del sistema lo studente, il docente, il personale politecnico e il cittadino, unitamente all’integrazione degli spazi universitari con la città e con i paradigmi della sostenibilità ambientale e dei nuovi modi di vivere ed erogare formazione. La rivisitazione culturale sugli spazi politecnici, attivata nell’ultimo sessennio, muove i propri intenti da tale scenario, con il primario obiettivo di configurare al meglio il teatro nel quale la formazione del nostro futuro va, ogni giorno, in scena: un teatro/campus chiamato città.