EFA studio di architettura

Salsomaggiore
Terme

Architetture tra progetto e realtà

Emilio Faroldi
Luigi Battei Editore
Parma
1993

ABSTRACT
L’idea di raccontare attraverso una puntuale lettura alcuni episodi architettonico-progettuali della storia più recente di Salsomaggiore Terme, nasce dall’esigenza di colmare un vuoto venutosi a creare, in tal senso, negli anni a noi più vicini. Dalle origini del borgo, legato allo sfruttamento delle “saline”, alla concretizzazione del disegno imprenditoriale che, già nei primi decenni del nostro secolo, aveva consolidato l’immagine prevalente di Salsomaggiore Terme come ville d’eaux di livello internazionale; dall’accentuato monumentalismo che caratterizza le opere compiute durante il ventennio fascista, sino alle realizzazioni, conseguenti il periodo del cosiddetto “termalismo sociale”, molto si è dibattuto, talvolta anche scritto, fermando comunque le lancette dell’orologio ad un’epoca ormai troppo lontana. In sintonia con quella “continuità” più volte perseguita, e nella volontà di instaurare un rapporto capace di superare la semplice suggestione temporale, questa concatenata rassegna di episodi architettonici giunge a noi in un’ottica non esclusivamente documentaria ma soprattutto, propositiva. La città che a cavallo del secolo scorso ha trovato nella sperimentazione di nuove tipologie e nell’assunzione del linguaggio architettonico del Liberty –come espressione del nuovo emergente ceto sociale – il proprio segno di distinzione ha aderito, negli ultimi decenni, a forme espressivo-architettoniche differenti, alla ricerca di una immagine in grado di rappresentare le mutate e rinnovate esigenze della società. Salsomaggiore diviene scenario di un film in cui episodi e ambientazioni vorticosamente si susseguono, affrontando temi, situazioni e problematiche differenti, collegate nondimeno da una colonna sonora sempre riconoscibile e percepibile: l’architettura. Un’analisi puntuale dei documenti e dei contributi critico-culturali radiografati e, soprattutto, una serena presa di coscienza sia delle “trasformazioni” avvenute che di quelle che potremmo definire “opportunità mancate”, evidenzia un’omissione non del tutto casuale, di riflessioni significative su eventi urbanistico-architettonici – degli ultimi decenni – che hanno fortemente caratterizzato l’immagine della città. La scia culturale del Movimento Moderno e della sua ricca eredità, che a partire dagli anni Venti ha coinvolto tutte le principali città europee, con peculiarità di forme ed aspetti localistici, non ha completamente ignorato Salsomaggiore Terme, bensì anche solo sfiorandola, l’ha fornita di indelebili segnali e memorie da leggere e reinterpretare. La progettazione della nuova Salsomaggiore non può prescindere dall’assimilazione del suo anche più recente passato, in un’ottica che vede tale studio come primo e autentico momento di ripensamento della città futura: “bisogna conoscere la storia, per poterla dimenticare ed essere sé stessi”. (Ernesto Nathan Rogers)